[Guide brevi] Come leggere l’etichetta del vino. Introduzione

[Guide brevi] Come leggere l’etichetta del vino. Introduzione

da | Lug 19, 2017 | Guide brevi | 0 commenti

Perché spiegare come leggere l’etichetta del vino?

Occorre essere un sommelier, un enologo, un proprietario di enoteca o un esperto di vini di qualsiasi estrazione per poter leggere un’etichetta? Non basta la prima elementare?

Le etichette sono apposte sulle bottiglie di vino per fornire informazioni, cioè – in un mondo perfetto – affinché chiunque sappia leggere possa avere sufficienti informazioni sul vino contenuto nella bottiglia.

La maggior parte delle volte, le informazioni sull’etichetta ne implicano altre, cioè danno per scontato che sia sufficiente dire una o due parole per sottintendere diversi altri concetti (per non parlare di quando creano false aspettative).
Un esempio? “Champagne”.
È sufficiente dire che un vino è uno Champagne per dire anche da dove proviene, con che uve è fatto (o almeno non fatto), come è stato vinificato e per quanto tempo almeno è maturato prima di arrivare sul mercato (e non solo).

L’etichetta del vino sa più di quello che dice

Se sei di fronte a un vino famoso, come lo Champagne, o uno di cui per qualsiasi motivo conosci il disciplinare di produzione, sai cosa aspettarti. Anzi, probabilmente lo compri perché lo conosci ed è quello che vuoi…

Ma quando cerchi un vino diverso per assaggiare qualcosa di nuovo, come fai a regolarti e non comprare, magari, qualcosa che proprio non è il tuo genere?
O quando ti propongono qualcosa che ti incuriosisce, ma non sai come valutare in anticipo la qualità e il rapporto qualità/prezzo di un vino?
I consigli di una persona fidata o le recensioni su guide e siti internet sono validi aiuti, ma ci sono momenti in cui l’etichetta è tutto quello che hai.
L’etichetta di un vino può dirti molte cose, ma devi farla parlare.

Come capire l'etichetta del vino

Che informazioni trovi in etichetta

Alcune delle informazioni riportate sulle etichette dei vini sono lì per legge, e per quelle, di solito, basta la prima elementare: contenuto della bottiglia, gradi alcolici, dichiarazione della presenza di solfiti. A proposito…

I solfiti

I solfiti sono molecole composte da ossigeno, zolfo ed eventualmente altri atomi.
Si trovano nel vino perché vengono utilizzati come conservanti in diverse fasi della produzione.
Il vino, inoltre, durante il suo processo produttivo sviluppa naturalmente un po’ di anidride solforosa (un solfito).

Non esiste vino completamente senza solfiti. I vini “senza solfiti” sono quelli il cui contenuto è inferiore a una certa soglia (bassissima); sono gli unici che non hanno l’obbligo di menzionarne la presenza in etichetta.
La presenza di solfiti è regolamentata (e dichiarata) perché in forti quantità diventano pericolosi per la salute.
Vengono utilizzati come conservanti anche in moltissimi alimenti, e sono indicati in etichetta con alcune delle sigle che iniziano per E-2xx.

 

Altre informazioni presenti sull’etichetta di un vino facilmente intelliggibili sono il produttore, l’annata (se c’è) e il luogo di produzione, ma queste tre, specie l’ultima, sono proprio quelle che portano messaggi ulteriori, che approfondiremo prossimamente.

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