[Guide brevi] I Prädikatswein dell’Austria

[Guide brevi] I Prädikatswein dell’Austria

Qualche settimana fa abbiamo parlato di come leggere le etichette dei vini austriaci, ma non era tutto.

All’interno dei Qualitätswein austriaci ci sono i Prädikatswein, suddivisi in ulteriori cinque “livelli”.
Il livello di un Prädikatswein permette di farsi un’idea dello stile del vino, sebbene i livelli più bassi possano corrispondere a sia a vini dolci che secchi.

 

Prevedere lo stile di un Prädikatswein austriaco è più facile di quello che sembra all’inizio, specie riflettendo sui significati dei termini.

Come capire lo stile di un Prädikatswein austriaco dalla categoria

 

Il criterio dei Prädikatswein

 

Prädikatswein dell’Austria – come quelli tedeschi – sono classificati in base al peso del mosto alla vendemmia.

Ciascun livello corrisponde a un peso minimo obbligatorio, al di sotto del quale il vino rientra nel livello precedente (o non è un Prädikatswein).

Questo peso è in gran parte determinato dallo zucchero, perciò si può prevedere che i vini nelle categorie corrispondenti al peso più alto saranno più dolci.

 

Dove si complicano le cose

 

[clickandtweet handle=”” hashtag=”#vino #Austria” related=”” layout=”inline” position=””]Maggior peso del mosto iniziale ≠ residuo zuccherino finale[/clickandtweet]

 

I vini prodotti da mosti “più leggeri”, cioè corrispondenti alle prime categorie di Prädikatswein, possono essere comunque prodotti come vini secchi, per questo la corrispondenza tra peso del mosto, categoria e residuo zuccherino finale non è rigida.

All’assaggio, allora, può capitare che un vino di una categoria “bassa” risulti più dolce di uno di una categoria più “alta”, entro le prime categorie (le virgolette per sottolineare che è una questione di peso e non di qualità).

Le categorie più alte, invece, sono formate da soli vini dolci, poiché il peso minimo del mosto richiesto è tale da non permettere di produrre vini secchi.

Per lo stesso motivo, per rientrare in alcune categorie, i vini devono rispettare dei criteri che ne determinano rigorosamente lo stile; ad esempio, i vini di categoria Trockenbeerenauslese possono essere solo dolci botritizzati, perché è solo grazie alla muffa nobile che si ottiene un mosto con il peso minimo richiesto.

Come ricordare facilmente la sequenza dei Prädikatswein

 

In Austria (così come in Germania) i nomi delle categorie dei Prädikatswein, rispecchiano la modalità di vendemmia: un’indicazione molto utile per prevedere il peso del mosto e il residuo zuccherino.

In pratica, basta conoscere il significato dei termini per ricostruire la graduatoria.

Ecco la tabella delle categorie di Prädikatswein dell’Austria con relativo significato e stima dello stile (dal più dolce al più secco)

Categoria

Traduzione letterale del nome

Stile

Trockenbeerenauslese (TBA)

Selezione degli acini essiccati

Dolce, botritizzato

Beerenauslese (BA)

Selezione degli acini

Dolce, spesso botritizzato

Auslese

Selezione

Da secco a dolce

Spätlese

Vendemmia tardiva

Da secco a dolce

Kabinett

Gabinetto, studiolo (cioè vini adatti ad essere conservati)

Da secco a dolce

 

 

Ultime precisazioni sui Prädikatswein e i vini dolci dell’Austria

 

Che cosa significa Ausbruch sulle etichette dei Prädikatswein dell’Austria?

È una sorta di sinonimo di Trockenbeerenauslese, ma recentemente ne è stato limitato l’uso ai soli vini provenienti da Rust, perciò l’unica cosa che resta da sapere è che Ruster Ausbruch =  Trockenbeerenauslese.

Alcune fonti parlano dell’Ausbruch come di una categoria intermedia tra BA e TBA. Non è sbagliato, infatti il minimo peso del mosto richiesto per la produzione di Ruster Ausbruch è un po’ inferiore al minimo richiesto per gli altri TBA.

 

Sono poi vini dolci i vini austriaci etichettati

Eiswein, ottenuti lasciando gelare i grappoli sulle piante

Strohwein, ottenuti per appassimento su graticci

[Guide brevi] Il Grüner Veltliner

[Guide brevi] Il Grüner Veltliner

Grüner Veltliner, chi era costui?

Vi incuriosisce nel catalogo dell’enoteca e, al ristorante, lo ritrovate nelle carte dei vini più interessanti.

Quando siete stati in Austria, ve lo hanno consigliato a pranzo con la Wiener Schnitzel e a cena con l’anatra alla pechinese, poi ve l’hanno proposto anche con la frittata di asparagi e la pizza, e avete pensato a uno scherzo (ma non lo era).

In Italia si trova raramente – perfino a Trieste! – eppure è un vino di qualità che ogni appassionato conosce e apprezza.
Stiamo parlando dell’impronunciabile! Ecco le…

 

[clickandtweet handle=”” hashtag=”” related=”” layout=”” position=””]Cinque domande che non dovrete più farvi sul Grüner Veltliner[/clickandtweet]

 

 
 

#1 – Cos’è il Grüner Veltliner? Un vino o un vitigno?

Il Grüner Veltliner è un vitigno e, di conseguenza, il vino ottenuto da esso.

È un vitigno autoctono austriaco a bacca bianca, le indagini genetiche hanno rivelato che è frutto dell’incrocio spontaneo tra Traminer e Sankt Georgen (un altro autoctono austriaco dalla diffusione assai limitata).

Non è parente degli altri vitigni denominati Veltliner.

 

#2 – Da dove viene il Grüner Veltliner, e dove si trova?

È coltivato prevalentemente in Austria, dove è il vitigno più diffuso in assoluto e da solo rappresenta quasi il 30% delle coltivazioni. Si trova soprattutto in Wachau, Kremstal e Kamptal, mentre se ne produce poco in Stiria.

Altri paesi che producono Grüner Veltliner sono quelli che confinano con le sue zone d’elezione: Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria. Anche in Italia (Alto Adige) si producono ottimi Grüner Veltliner, mentre in Francia – dove non è permesso in alcuna AOC – è coltivato a titolo sperimentale.
Il vitigno è affermato anche in varie zone del Nuovo Mondo.

 

#3 – Il vino Grüner Veltliner è secco o dolce?

Il vitigno è usato per produrre sia vini secchi che vini dolci, poiché è soggetto alla muffa nobile.

 

#4 – Di cosa sa il Grüner Veltliner?

Il Grüner Veltliner si presta a produrre vini di diversi stili.
Anche nell’ambito dei soli vini secchi si spazia da vini freschi e leggeri a vini di più lunga maturazione e maggior corpo.

Gli aromi varietali che lo contraddistinguono sono quelli degli agrumi – in particolare del pompelmo – e, man mano che la maturazione va avanti – della pesca e della frutta gialla e dei fiori d’acacia.

Tipico del Grüner Veltliner è un aroma di carattere erbaceo e delicatamente speziato, come di pepe bianco e aneto.

 

#5 – Qual è l’abbinamento ideale per Grüner Veltliner?

Il Grüner Veltliner è famoso per essere un vino facile da abbinare al cibo, grazie alla sua freschezza e ai suoi aromi.

È perfetto per le carni bianche e per molte verdure, anche quelle che si accostano meno volentieri al vino, come gli asparagi.
Le versioni più giovani e fresche sono ideali con cibi unti o grassi, come insaccati o verdure fritte; i Grüner Veltliner più strutturati sono spesso consigliati con le carni e con gli intingoli della cucina orientale.
 

Mi piacerà?

Il Grüner Veltliner è un vino che incontra facilmente il gusto delle persone.
Ti piacerà particolarmente se preferisci i bianchi freschi e piuttosto profumati, come il Riesling e il Sauvignon, ma anche il Manzoni Bianco o il Vermentino.

[Guide brevi] Come leggere le etichette del vino austriaco

[Guide brevi] Come leggere le etichette del vino austriaco

Appena arrivati? Totalmente ignoranti sull’Austria?

Niente panico, ci sono due brevi articoli usciti nei giorni scorsi proprio per chi deve ripartire dalle basi (nessuno saprà che vi sono serviti):

Guida essenziale Solo il succo – i vini dell’Austria (tempo di lettura 1’)

Guida essenziale Solo il succo – l’Austria in generale (tempo di lettura 1’)

Entriamo ora nel vivo delle indicazioni su come leggere l’etichetta del vino e vediamo quali informazioni implicite stanno sulle etichette dei vini dell’Austria.

Classificazione del vino austriaco

L’Austria, come tutti i paesi dell’Unione Europea, ha un sistema di classificazione che permette al consumatore di distinguere i vini di qualità da quelli di minor pregio.

Apparentemente, gli Austriaci sanno di parlare una lingua ostile, e per togliere i consumatori dall’imbarazzo di dover interpretare le sequenze di consonanti che essi si ostinano a definire parole, hanno adottato un sistema di identificazione molto chiaro: la bandiera sul tappo!

Tappo (anche a vite!) con la bandiera austriaca = vino di qualità

In questo caso, possiamo dire che [clickandtweet handle=”” hashtag=”” related=”” layout=”” position=””]per conoscere la qualità di un vino austriaco non serve neanche saper leggere.[/clickandtweet]

Per saperne un po’ di più, occorre conoscere la geografia e i disciplinari o continuare a leggere.

Cosa c’è scritto sull’etichetta del vino austriaco

Oltre alle informazioni obbligatorie (contenuto, alcol, solfiti…) sulle etichette austriache troviamo:

Livello di qualità

Dal più pregiato al più semplice:

Qualitätswein (in cui si distinguono da un lato i vini DAC e dall’altro i Prädikatswein)
Landswein
Wein

Una spiegazione più approfondita sui livelli di qualità del vino austriaco si trova nella guida sintetica ad esso dedicata, inviata gratuitamente agli iscritti alla newsletter di Enoteca Adriatica.

Varietà

Se il vino non è DAC, il nome del vitigno o della cuvée è sempre espresso in etichetta, e l’indicazione geografica sarà quella generica della regione vinicola.

Ad esempio, la regione di Vienna ha una sola DAC, il Wiener Gemischter Satz.
Tutti gli altri vini prodotti nella zona saranno etichettati con il loro nome e la semplice dicitura Wien.
Fin qui, tutto facile.

Provenienza

Se il vino è di un DAC, la provenienza implica la varietà, perciò sui vini DAC non è scritto con quali uve sono fatti (così come sulle bottiglie di Barolo non serve scrivere che è Nebbiolo), a meno che, ovviamente, non ci sia più di un vitigno autorizzato dal disciplinare.  È il caso, ad esempio, della Kamptal e di altre zone della Niederösterreich, che autorizzano sia Riesling che Grüner Veltliner.

Inoltre, ciascun DAC ha i propri disciplinari e il proprio stile identificativo.

Vitigni autorizzati nella produzione di vini DAC dell’Austria e caratteristiche dei vini

Regione vinicola / Land amministrativo

Zona vinicola DAC

Vitigni e caratteristiche

Niederösterreich

Kremstal DAC

Grüner Veltliner (aromatico), Riesling (minerale). Min. 12%

La versione “Reserve” (min. 13%) può avere sentori di legno e botrite.

Niederösterreich

Kamptal DAC

Grüner Veltliner, Riesling (complessi e non di rado corposi). Min. 11,5%

La versione “Reserve” (min. 13%) può avere sentori di legno e botrite.

Niederösterreich

Traisental DAC

Grüner Veltliner (fruttato e speziato), Riesling (minerale e strutturato).

Min. 11,5%

La versione “Reserve” (min. 13%) può avere sentori di legno e botrite.

Niederösterreich

Weinviertel DAC

Grüner Veltliner (tipicamente pepato, fruttato, fresco).

Min. 12%

La versione “Reserve” (min. 13%) può avere sentori di legno e botrite.

Burgenland

Neusiedlersee DAC

Zweigelt (fruttato e armonico) Min. 12%

La versione “Reserve” ammette fino al 40% di altri vitigni rossi tipici.

Burgenland

Leithaberg DAC

Bianco: Pinot Bianco, Chardonnay, Neuburger, Grüner Veltliner o relativa cuvée.

Rosso: Blaufränkisch con affinamento in legno.

Min. 12,5%

Burgenland

Mittelburgenland DAC

Blaufränkisch (speziato, fruttato).

Min. 12,5%, max. 13%

La versione “Reserve” deve essere affinata in legno e avere min. 13%

Burgenland

Eisenberg DAC

Blaufränkisch (speziato, fruttato e minerale).

Min. 12,5%,

“Reserve” min. 13%

Wien

Wiener Gemischter Satz DAC

Vigna mista. Min 12,5%

Residuo zuccherino

Un Qualitätswein si classifica anche per la dolcezza, data dallo zucchero materialmente rimasto nel vino.

Sulle etichette del vino austriaco, il residuo zuccherino non è espresso in grammi/litro, ma si può dedurre da una categoria, conoscendone logica e significato.

 

Cosa vogliono dire e perché si usano espressioni impronunciabili come Trockenbeerenauslese?
Che cos’è lo Strohwein?
Anche il vino dolce è fatto col Riesling?

La risposta a questi assillanti interrogativi arriverà fra qualche giorno, ora è decisamente caldo abbastanza per darci al Grüner Veltliner e al Gemischter Satz!

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[Guide Brevi] Il vino dell’Austria

[Guide Brevi] Il vino dell’Austria

Pochi giorni fa abbiamo parlato dell’Austria, sulla scia dell’entusiasmo che ho riscontrato per il vino austriaco durante la recente manifestazione Ein Prosit Grado 2017 e contemporaneamente della confusione che ho scoperto a riguardo.

Ci serviva per arrivare pronti alla parte più interessante: il vino dell’Austria.
Ecco la guida breve per fare chiarezza e iniziare a scoprire, in un minuto, l’Austria come territorio vinicolo.

5 domande che non dovrete più farvi sul vino dell’Austria

 

Zone-vino-Austria-Enoteca-Adriatica-Trieste

L’Austria fa vino? Da quando?

Evidentemente sì, dall’VIII secolo avanti Cristo, circa.
In altre parole, il vino è prodotto in Austria più o meno da quando esiste Roma.

Di che qualità è il vino fatto in Austria?

Come dappertutto, ci sono esempi per ogni grado della scala che va da “arrestate il vignaiolo” a “voglio morire bevendo questo”, ma la qualità è mediamente buona.
La buona notizia è che anche in Austria c’è un sistema per identificare il vino di qualità, e il contrassegno scelto è molto semplice: è quello con la bandiera sul tappo.

Dove viene fatto, precisamente, il vino in Austria?

In Austria di identificano 4 “regioni vinicole”, contenenti in tutto 16 “zone vinicole”.
A parte appezzamenti di dimensioni trascurabili, tutti i vigneti dell’Austria sono a ridosso del confine orientale (la porzione più evidente nella nostra cartina).

Quali vitigni sono diffusi in Austria?

Il vessillo della viticoltura austriaca è il Grüner Veltliner, il vitigno più coltivato e più importante.
Si coltivano anche Riesling Renano, Sauvignon Blanc, Chardonnay, Pinot Bianco, Zweigelt, Franconia, Pinot Nero, Merlot e Cabernet Sauvignon.

Perché il vino austriaco ha il tappo a vite?

Per il mercato italiano è ancora una scelta penalizzante (chiedete a un sommelier, a chi vende vino o lavora in enoteca!), perché qui sono ancora molti i consumatori poco informati che lo associano solo ai vini italiani di bassa qualità, ma il tappo a vite funziona benissimo, garantisce tenuta perfetta e scongiura l’insorgenza di difetti, tant’è che è una chiusura comune a molti vini esteri – non solo austriaci – di qualità.
È adatto a vini che devono conservarsi freschi, come sono molti vini austriaci.

Per sapere un po’ di più sul vino austriaco…

L’Austria ha un efficientissimo wine marketing board, che promuove il vino austriaco nel mondo anche fornendo materiale informativo molto esaustivo, disponibile su oesterreichwein.at.

… ma per approfondire l’argomento in appena altri cinque minuti al massimo, c’è la guida sintetica di Enoteca Adriatica: uno strumento agile, pensato per avere sempre a portata di mano, in italiano, le informazioni-chiave sul vino austriaco, e per fornire risposte semplici e complete (e interessanti!) a queste domande.

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[Guide brevi] Come leggere l’etichetta del vino. Introduzione

[Guide brevi] Come leggere l’etichetta del vino. Introduzione

Perché spiegare come leggere l’etichetta del vino?

Occorre essere un sommelier, un enologo, un proprietario di enoteca o un esperto di vini di qualsiasi estrazione per poter leggere un’etichetta? Non basta la prima elementare?

Le etichette sono apposte sulle bottiglie di vino per fornire informazioni, cioè – in un mondo perfetto – affinché chiunque sappia leggere possa avere sufficienti informazioni sul vino contenuto nella bottiglia.

La maggior parte delle volte, le informazioni sull’etichetta ne implicano altre, cioè danno per scontato che sia sufficiente dire una o due parole per sottintendere diversi altri concetti (per non parlare di quando creano false aspettative).
Un esempio? “Champagne”.
È sufficiente dire che un vino è uno Champagne per dire anche da dove proviene, con che uve è fatto (o almeno non fatto), come è stato vinificato e per quanto tempo almeno è maturato prima di arrivare sul mercato (e non solo).

L’etichetta del vino sa più di quello che dice

Se sei di fronte a un vino famoso, come lo Champagne, o uno di cui per qualsiasi motivo conosci il disciplinare di produzione, sai cosa aspettarti. Anzi, probabilmente lo compri perché lo conosci ed è quello che vuoi…

Ma quando cerchi un vino diverso per assaggiare qualcosa di nuovo, come fai a regolarti e non comprare, magari, qualcosa che proprio non è il tuo genere?
O quando ti propongono qualcosa che ti incuriosisce, ma non sai come valutare in anticipo la qualità e il rapporto qualità/prezzo di un vino?
I consigli di una persona fidata o le recensioni su guide e siti internet sono validi aiuti, ma ci sono momenti in cui l’etichetta è tutto quello che hai.
L’etichetta di un vino può dirti molte cose, ma devi farla parlare.

Come capire l'etichetta del vino

Che informazioni trovi in etichetta

Alcune delle informazioni riportate sulle etichette dei vini sono lì per legge, e per quelle, di solito, basta la prima elementare: contenuto della bottiglia, gradi alcolici, dichiarazione della presenza di solfiti. A proposito…

I solfiti

I solfiti sono molecole composte da ossigeno, zolfo ed eventualmente altri atomi.
Si trovano nel vino perché vengono utilizzati come conservanti in diverse fasi della produzione.
Il vino, inoltre, durante il suo processo produttivo sviluppa naturalmente un po’ di anidride solforosa (un solfito).

Non esiste vino completamente senza solfiti. I vini “senza solfiti” sono quelli il cui contenuto è inferiore a una certa soglia (bassissima); sono gli unici che non hanno l’obbligo di menzionarne la presenza in etichetta.
La presenza di solfiti è regolamentata (e dichiarata) perché in forti quantità diventano pericolosi per la salute.
Vengono utilizzati come conservanti anche in moltissimi alimenti, e sono indicati in etichetta con alcune delle sigle che iniziano per E-2xx.

 

Altre informazioni presenti sull’etichetta di un vino facilmente intelliggibili sono il produttore, l’annata (se c’è) e il luogo di produzione, ma queste tre, specie l’ultima, sono proprio quelle che portano messaggi ulteriori, che approfondiremo prossimamente.

[Guide brevi] L’Austria da sapere (prima di andare in enoteca)

[Guide brevi] L’Austria da sapere (prima di andare in enoteca)

 

L’esperienza da sommelier ad Ein Prosit Grado 2017 mi ha fatto capire che il mondo del vino austriaco suscita molto interesse (finalmente!), ma anche che c’è un po’ di confusione.

Prima ancora di parlare del vino dell’Austria che importo e dei vini austriaci in generale, ho capito che è utile fissare un paio di concetti sull’Austria in sé.
In questo post ci sono, in due parole, le cose essenziali da sapere sull’Austria.

5 domande che non dovrete più farvi sull’Austria

Dov’è l’Austria?

L’Austria è nel cuore dell’Europa, a nord est dell’Italia.
Da Venezia, puntate la bussola a nord-est e proseguite in linea d’aria per 300 chilometri (tre ore di macchina, le strade sono abbastanza lineari): siete appena a Klagenfurt.
Da lì, proseguite per altrettanti chilometri e ore sempre in direzione nord-est, e siete finalmente a Vienna.
Non ci sono canguri in Austria!

Quali sono le città principali dell’Austria?

La capitale dell’Austria è Vienna. È una metropoli di circa due milioni di abitanti, ed è incantevole.
Graz e Linz sono più grandi, ma più note sono Salisburgo e Innsbruck.
Noi Italiani conosciamo bene anche Villach e Klangenfurt, più vicine a noi.

Com’è l’Austria?

È molto bella!
Quanto a montagna ha pochi rivali. Le Alpi occupano circa tre quarti del suo territorio, offrendo pittoreschi laghi, sentieri nel bosco, stazioni sciistiche, piste ciclabili lungo i fiumi e – soprattutto – rinomate terme.
Anche se è lontana dal mare, gode di un clima temperato. L’inverno non è particolarmente rigido, mentre l’estate può essere abbastanza fresca.
Non a caso è tutto l’anno un’ambita meta per le vacanze (anche perché si mangia – e si beve – bene).

Chi sono gli Austriaci più famosi?

Mozart è il più famoso. Anzi, no: Freud. Anzi, no: Klimt.
E lo sapevate che anche Fritz Lang e Billy Wilder erano di origine austriaca?
Insomma, la lista di Austriaci famosi è lunga in ogni campo (anche perché in passato l’impero austriaco era assai più vasto, e assai più facile era nascere entro i suoi confini).
Beethoven, invece, era tedesco, anche se per anni è stato molto attivo a Vienna.
Si dice che gli Austriaci siano stati molto bravi a far credere al mondo che Beethoven fosse austriaco e Hitler fosse tedesco.

Cosa si mangia in Austria?

La cotoletta!
Anche se noi in Italia conosciamo forse di più Strudel e Kaiserschmarren, diffusi anche sul nostro versante delle Alpi, il piatto nazionale austriaco è la Wiener Schnitzel, la “fettina viennese”, rigorosamente impanata e fritta.
E, ovviamente, non si può tornare dall’Austria senza aver gustato la torta Sacher.

Quanto ai vini dell’Austria… ne parleremo più diffusamente in futuro.